venerdì 5 ottobre 2012

strudel


Oggi è la giornata delle ricette, ho cucinato tantissimo! Lo strudel è per me considerato il dolce dell'autunno, la frutta secca, le mele sono quei frutti che appaiono all'arrivo delle prime piogge e del vento fresco. La pasta dello strudel è varia, ho trovato mille ricette e ho scelto di utilizzare la pasta fillo, sottile, elastica e semplice per valorizzare ripieno ricco, lussuoso.  L'impasto dev'esser  preparato per tempo perché deve riposare almeno 45 minuti.

200 g di farina
2 cucchiai di olio di semi di mais
100 g di acqua molto calda
1 cucchiaino di zucchero
1 pizzico di sale

Impastare tutto energicamente e lasciar riposare, questo renderà l'impasto morbido ed elastico, perfetto per il ripieno di frutta che dovremo utilizzare. 

3 mele renette
3 manciate di uva sultanina
2 manciate di pinoli
1 manciata di mandorle
5 noci
1 cucchiaio di cannella
il succo di 1 limone
1 pizzico di pepe

Tagliare a dadini piccoli le mele, se sono bio potete non togliere la buccia, disponetela in una terrina con succo di limone unite la frutta secca tritata grossolanamente, la cannella e il pepe. Ora bisogna stendere l'impasto. Un metodo è quello di attaccare la carta da forno sul tavolo da lavoro e stenderci sopra l'impasto, questo aiuterà anche molto nell'arrotolare lo strudel. Steso l'impasto bisogna versare sopra il ripieno e arrotolare facendo in modo che l'impasto e il ripiano formino una rotella. Chiudere i laterali, segnare qui e lì incidendo l'impasto in superficie. Infornare per 40 minuti a 180°


Allo strudel associo Vienna con l'American Bar di Adolf Loos del 1908 che segnò l'inizio dell'architettura Moderna in Austria. E' uno spazio piccolissimo, uno stanzino di 4,5 x 5 metri, tuttavia sembra molto più grande. Sul pavimento sono collocati preziosi divanetti in pelle circondati da pannelli in mogano, con un bar adiacente che si estende per tutta la lunghezza della stanza. A livello del soffitto, però, le pareti sono a specchio su tre lati. Di fronte agli specchi spuntano metà e quarti di colonne in legno che, riflesse dallo specchio, appaiono nell’insieme come un grande baldacchino a colonnato che si innalza sul dispiegarsi delle intime serate. Un interno ricco e raffinato, con materiali puri, semplici dai colori caldi.

Con questa ricetta partecipo al contest  "Golosità Vegane d'Autore"


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4 commenti:

  1. Ciao Strega, che buono lo strudel, un classico dalle mie parti che adoro ed interessante il pizzico di pepe! ^_^

    Eccoti l'indirizzo della foto su FB. Metti il logo del contest con il link anche in questo post per favore! ^_^

    http://www.facebook.com/photo.php?fbid=425022400878341&set=a.414068798640368.91830.243186699061913&type=1&theater

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  2. Al pepe nello strudel non avrei mai pensato, appena lo faccio (ho una versione simile alla tua) voglio provare. Grazie dell'idea!
    Il bar di Loos mi ha sempre affascinato, un gioco di specchi incredibile!

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    Risposte
    1. Ciao Marianna!
      Il pepe è stuzzicante, va in contrasto con gli ingredienti dolci e allo stesso tempo ne esalta il sapore.
      Loos è il mio mentore, non posso vivere senza lui! :)

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